Dominazione: tra validazione del proprio ruolo e dipendenza effettiva dalla clientela.
Oggi cercherò di dare un quadro generale sul concetto di Dominazione,
oramai sempre più confuso o mistificato, specialmente in Italia.
Uno sguardo al passato…
Da che mondo è mondo, il BDSM è una nicchia considerata importante, poiché sin dagli albori dei tempi: esistono persone inclini a queste pratiche così estreme.
E’ una forma “diversa” di sessualità, (una sua variante) che deve essere vissuta in tutta la naturalezza, essendo fondamentalmente qualcosa che và oltre un semplice rapporto tra due partner.
In poche parole è un’interpretazione molto colorita del sesso che NOI consideriamo canonico, che in questo caso si tinge di tantissime sfumature e declinazioni diverse, soprattutto mentali e legate alla fantasia.
Trarre piacere da pratiche ‘non convenzionali’, non deve essere un sentimento demonizzato, ma anzi rispettato, proprio perché tutti devono avere la possibilità di sapere cosa vuol dire vivere in maniera del tutto personale una condizione come questa.
La realtà del nostro Paese però, riporta a uno scenario ben diverso e meno stereotipato sulla Dominazione.
Rispetto al modello prettamente astratto ed edulcorato che viene fatto passare, in Italia si fa riferimento alla mera “compravendita di un servizio”, e molte volte senza avere la consapevolezza che dall’altra parte si sta parlando con una professionista del settore con una carriera consolidata.
Esistono molteplici visioni a riguardo:
- Il nostro Stato si identifica in una mentalità ancora legata al patriarcato e alla visione “dominante” dell’uomo come padre-padrone della casa, e quindi il detentore del potere e del denaro.
- “Io possiedo i soldi, io pago e quindi decido io”.
- L’offerta si realizza sulla domanda, e di conseguenza andrà sempre più ad estinguersi l’unicità del singolo rispetto alle richieste della maggior parte del pubblico (pagante).
- Verità scomoda ma sempre attuale: senza un cospicuo stipendio non ci si può sostenere in una società in crescita come la nostra, che necessita una dose sempre maggiore di energie per poter essere capita fino a fondo, reclamando comunque una legalizzazione anche per questo settore.
- I guadagni derivano essenzialmente da una o più fonti, che in questo caso sono clienti che acquistano un servizio ben consapevoli del loro ruolo di sottomessi ma dominanti allo stesso tempo (decisione e scelta delle pratiche di cui usufruire).
- BDSM è anche sinonimo di consensualità e accordo tra le parti, che nel reale si concretizza purtroppo in una dominazione proveniente “dal basso” e non dall’alto.
Riflessione personale..
Spero di aver costruito un’idea abbastanza chiara sulla sottile linea che intercorre tra pura Dominazione (protocollo con cessione di potere dal basso) e Dominazione fittizia (presa di posizione ascendente), le quali, differiscono enormemente.
Per essere vera deve:
– essere validata dalle parti coinvolte nel gioco (SSC o RACK)
– avere significato noto
– compresa chiaramente (Dominare o essere Dominati, Dom e/o Sub)
Fondamentalmente ora invece, si assiste a un cliente che elargisce una determinata somma di denaro, PRETENDENDO ciò per cui paga, e obbligando chi gli sta di fronte a non poter omettere nessun servizio richiesto (adeguandosi alle sue esigenze).
La soluzione a questa lenta omologazione della categoria, sarebbe quella di promuovere la pluralità che ci dovrebbe contraddistingue come professioniste, privilegiando chi è riuscita a creare un personaggio vincente e di impatto.
Di norma quindi, per mantenere alto l’interesse per la propria immagine, è necessario preservare non solo le domande della clientela ma anche le inclinazioni di noi Dominatrici…
D’altronde, abbiamo pure noi interessi, passioni e fantasie!