Il linguaggio e il BDSM.
Molto sinceramente incomincio questo articolo pensando a me e al mio rapporto con il BDSM.
Con il tempo ho potuto constatare come tutto questo, sia un mondo alienante, che non solo cattura la tua anima, ma anche il tuo cuore.
Ti sa conquistare con le sue regole implicite, tacite, che solamente tu e i tuoi sottomessi potete comprendere.
Si parla una lingua fatta di sensazioni, pulsioni ed emozioni, che spesso non vengono nemmeno comprese da un pubblico esterno.
I cosiddetti ‘vanilla’ (n.d.r senza nessuna fantasia inerente alla sottomissione) così come anche la maggior parte delle persone nella nostra società infatti, sono ben lontani dal conoscere questi meccanismi, che purtroppo vengono scambiati per ‘comportamenti ed atteggiamenti deviati’ rispetto alla realtà.
Si tratta fondamentalmente di due modi ben distinti di interiorizzare un gioco: chi lo vive direttamente sulla pelle e chi, come già descritto, preferisce giudicarlo e fermarsi alla sua superficie.
Quali sono le reali differenze?
Di norma dipende soprattutto da come noi interiorizziamo il BDSM e le sue sfaccettature, dal momento che inevitabilmente creano legami tra persone, le quali (se non avvezze a determinate tematiche) potrebbero andare incontro a misunderstanding e/o freintendimenti.
Un esempio può essere quello della figura dello ‘schiavo’ che insieme ad altri archetipi legati strettamente all’ambiente, prendono tutt’altra forma se collegati alla comune semantica (formalmente riconosciuta).
Tutte le accezioni di questa parola sono molteplici e da definire, poiché qualsiasi persona può farsi un idea a riguardo, ma va da sé che sicuramente non si potrà mai avere un paragone con gli ‘omonimi del passato’, i quali la storia insegna essere stati sfruttati e obbligati al lavoro nelle campagne.
Il linguaggio BDSM insieme a tutte le sue connessioni di settore, sono lo spaccato di un mondo completamente da interpretare, che non solo deve mettere in discussione, ma anche renderci consapevoli che non esiste un’unica e sola interpretazione di una stessa terminologia che noi consideriamo universalmente valida.
Uno sguardo introspettivo al BDSM...
Parlando per esperienza personale, posso asserire che nulla è più difficile dell’interfacciarsi con persone ancora aggrappate a stereotipi e luoghi comuni, le quali, spesso scadono nella maleducazione qualora non ricevessero il trattamento da loro immaginato.
Mi spiego meglio.
Un cliente medio italiano, e quindi poco abituato ad essere trattato con rigore, di sicuro non potrà mai optare per una dominazione ligia al protocollo e alle regole, dal momento che appena sentirà l’autorità di chi gli sta davanti realizzerà la sua impossibilità di poter comandare dal basso.
Inevitabilmente tutto questo lo porterà a vedersi inferiore e fragile, consapevole soprattutto della sua mancanza di benefit, che se per alcuni è sinonimo di piacere, per altri è solamente una condizione capestro e inibente.
Perché è proprio questo il punto: giocare e creare meccanismi unicamente per il proprio piacere personale, che nella maggior parte dei casi deve risolversi sempre attraverso l’attenersi alle regole del pagante e mai a una complicità condivisa tra le parti.
Detto ciò, è bene analizzare per bene le proprie idee a riguardo e magari anche cercare di cambiarle..
Alcuni spunti su cui ragionare..
Se fossi un luminare in materia non mi porrei alcun dubbio sul BDSM , ma ahimè sono soltanto una Mistress ancora giovane e piena di voglia di imparare, che ogni giorno si chiede:
- Perché il mio approccio è poco apprezzato da una nicchia di schiavi?
- Cos’è che mi rende piacente a un determinato pubblico rispetto ad un altro?
- Quali sono i miglioramenti che posso apportare al mio essere Dominante?
- Posso controllarmi e plasmare il mio ruolo a seconda delle occasioni?
- Le persone non sono in grado di porsi in un’ottica professionale?
Questi sono solo alcuni dei tanti quesiti che mi pongo, proprio perché mi preoccupo del mio lavoro e della sua immagine per la collettività.
Di fatto sono in grado di relazionarmi ottimamente sia con abituè che non, ma alle volte mi risulta particolarmente difficile mantenere la calma nei confronti di chi pensa di parlare con una figura completamente diversa da quella che sono.
Spesso e molto volentieri per ostentare la propria esuberanza, mi vengono rivolti trattamenti scurrili e poco rispettosi, decisamente lontani dalla mia natura ma soprattutto FUORI LUOGO.
La mia riflessione, si conclude con un appello ben preciso.
Se siete veramente interessati a queste pratiche, cercate di informarvi, sperimentare e allo stesso tempo aprirvi sempre di più verso il BDSM, che non solo deve essere vissuto ma compreso in ogni dettaglio.
E’ fondamentalmente un ‘gioco erotico’ che non si esaurisce nella sua semplice descrizione letterale, ma è qualcosa di molto più grande e profondo, talmente tanto da richiedere l’eliminazione di qualsiasi pregiudizio a riguardo……………… in tutti i sensi.